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PROIEZIONI SUPINE - WAR IS (NOT) OVER

Domani, giovedì 21 gennaio, a partire dalle ore 20:00, al Teatro dei Frari una serata dedicata alle ormai celebri proiezioni supine con War in (not) over. L’appuntamento si svolge all’interno della Frari Fuori, un grande evento che si estende per quasi un mese e che raccoglie al suo interno moltissime iniziative che spaziano dal cinema, al teatro e alla musica.
La serata sarà dedicata alla guerra, a tutte le sue sfaccettature e ai vari modi di interpretazione. Si parte alle 20:00 con The Hurt Locker di Kathryn Bigelow del 2008, dove la regista racconta la guerra in Iraq, le follie di un conflitto ma anche le preoccupazioni dei soldati e degli abitanti. Si prosegue alle 22:00 con Rendition di Gavin Hood, sempre del 2008 con i premi Oscar Meryl Streep, Reese Witherspoon e Jake Gyllenhaal. Mentre a mezzanotte verrà presentato The Hunting Party di Richard Shepard del 2008 dove Richard Gere e Terence Howard interpretano una coppia di giornalisti di guerra in grado di affrontare proiettili e mine pur di raccontare le ingiustizie di troppi conflitti inutili.

La serata è contraddistinta dalla formula della Proiezione Supine. I film saranno, infatti, proiettati sulla volta del teatro mentre il pubblico potrà distendersi sui materassini e potrà portarsi da casa copertine e cuscini. Per il numero limitato dei posti è obbligatoria la prenotazione a info@nonsolocinema.com o al numero 349-4927359



Programma della serata


Ore 20.00: THE HURT LOCKER di Kathryn Bigelow (2008)

Iraq. Sotto il violento sole mediorientale si consuma lo stillicidio di una guerra quotidiana. Il conflitto ha due volti: quello noto e riconoscibile dei marines americani e dei loro alleati in uniforme, e quello indistinto e celato degli attentatori dinamitardi, potenzialmente nascosti sotto le vesti di ogni civile. Mancano 38 giorni al cambio per la compagnia Bravo. Il sergente MT Samborne (Anthony Mackie) e lo specialista Owen Eldrige (Brian Geraghty) hanno appena perso il comandante della loro unità di artificieri in un’esplosione. Ora è lo spavaldo e irruento sergente William James (Jeremy Renner) a comandare il trio di specialisti nel disinnescare gli ordigni esplosivi artigianali disseminati per le strade irachene. Un lavoro difficile e rischioso, nel quale non si può fallire. Di giorno in giorno un’esperienza sconvolgente, traumatizzante ma, per alcuni, un’emozione assuefacente che non può essere vissuta in nessun altro modo.


Ore 22.00: RENDITION di Gavin Hood (2008)

Anwar El-Ibrahimi (Omar Metwally) è un giovane ingegnere chimico di origini egiziane. E’ in America da vent’anni; vive con la moglie Isabella (Reese Witherspoon) a Chicago. Aspettano il secondo figlio. Dall’altra parte del mondo, in Sudafrica, Abasi Fawal, capo delle prigioni segrete e partner statunitense per gli interrogatori a presunti terroristi islamici, deve districarsi tra kamikaze sanguinari e la figlia irrequieta, Fatima, impegnata a progettare la fuga col suo innamorato, Khalid, segretamente fondamentalista. Quando, a Città del Capo, un attentato suicida fallisce il suo obiettivo (Fawal), tra le decine di vittime si conta anche un ufficiale di collegamento americano, subito rimpiazzato dall’analista Douglas Freeman (Jake Gyllenhaal). Ma l’intelligence americana non può non reagire alla morte di un compatriota. Bisogna rispondere subito, trovare una pista, un colpevole. Il primo della lista è proprio Anwar, che viene prelevato e incarcerato al suo rientro negli States da un viaggio di lavoro, senza che a sua moglie venga fornita la minima spiegazione. Spetterà a Isabella cercare in tutti i modi notizie del marito.

Ore 24.00: THE HUNTING PARTY di Richard Shepard (2008)

Simon Hunt (Richard Gere) e il suo cameraman Duck (Terrene Howard) sono la miglior coppia di giornalisti di guerra. Sfidano proiettili, mine e cannonate in ogni parte del mondo per raccontare gli orrori di troppi conflitti. Violenza e massacri sono il loro pane quotidiano e l’adrenalina, ormai, la loro droga. Finchè un giorno, durante la guerra in Bosnia, l’ennesimo eccidio fa dire ad Hunt la cosa sbagliata al momento sbagliato, ovvero in diretta. Licenziato all’istante – mentre il suo collega viene promosso alla carica sicura e stanziale di primo cameraman del network a New York – Hunt si ritrova freelance giramondo costretto a confezionare banali servizi nella speranza di riuscire a venderne qualcuno. Cinque anni dopo, i due si rincontrano a Sarajevo. E Simon ha una proposta che il suo ex socio non potrà rifiutare: sono poi così irrintracciabili i peggiori criminali di guerra latitanti dei Balcani?

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